Quando un giocatore offensivo varca il piano immaginario perpendicolare che seca il campo nella goal line dopo una corsa (in questo caso è sufficiente che il pallone, e non l’intero corpo del portatore di palla, superi la linea di demarcazione dell’area di segnatura, detta end zone), oppure un giocatore offensivo ed eleggibile riceve la palla nella end zone avversaria dopo un’azione di passaggio e tocca il terreno di gioco con entrambi i piedi. Un touchdown assegna 6 punti e dà la possibilità di effettuare un’azione di conversione con un calcio (extra point, 1 punto aggiuntivo, più frequente perché quasi sicuro) o alla mano (2 punti aggiuntivi, meno frequente perché più difficile, ma talvolta necessario per impattare o vincere la partita).(Wikipedia)
” href=”https://www.huddle.org/glossary/touchdown/” data-gt-translate-attributes=”[{” attribute=”” tabindex=”0″ role=”link”>TD di Geno Smith a soli 12″ dalla fine.
Comeback king
Geno Smith è al decimo (!) game winning drive da quando è diventato titolare dei Seattle Seahawks dopo l’addio di Russell Wilson. Questo numero è impressionante, soprattutto considerando il fatto che, anche nella partita di ieri sera, il numero 7 è stato costantemente sotto pressione, ma ne riparleremo più avanti.
Il titolo dell’articolo di oggi è emblematico, in quanto la sfida contro i 49ers è stata davvero un ottovolante per i Seattle Seahawks e per il loro QB in particolare.
Dopo un primo tempo molto faticoso, in cui la offense ospite aveva totalizzato poco meno di 90 yard, è arrivato un intercetto sanguinoso da parte di Geno Smith su un lancio totalmente sbagliato, figlio della fretta e della scarsa lucidità.
Tuttavia, nei momenti di difficoltà, Geno Smith riesce sempre a trovare il modo di resettare e scrollarsi di dosso gli episodi negativi e, nel momento decisivo del match, ritrova la giusta mano nei lanci e soprattutto si affida finalmente agli scramble che erano mancati nelle ultime settimane, chiudendo proprio con una corsa di 13 yard il drive che ha portato la squadra alla vittoria.
I secondi tempi
Per l’ennesima volta in questa stagione i 49ers non riescono a mantenere il vantaggio generato nel primo tempo, facendosi recuperare nella seconda parte di gara e non riuscendo a concretizzare le numerose occasioni per chiudere il match.
Se nella prima parte di gara entrambi gli attacchi hanno faticato, ad inizio terzo quarto i 49ers hanno avuto l’occasione per allargare la forbice tra le due squadre: grazie all’intercetto di Isaac Yiadom sul lancio sciagurato di Geno Smith, la squadra di casa è partita dalle 27 yard avversarie, riuscendo tuttavia ad ottenere soltanto un Field goal
Calcio piazzato effettuato dalla squadra in attacco, se il pallone passa in mezzo ai pali vale 3 punti. Nel caso il calcio non sia trasformato la palla passa agli avversari dal punto del calcio (NFL) o dal punto da cui è partita l’azione (NCAA). Un field goal corto può essere recuperato e avanzato dalla squadra in difesa.
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In seguito è arrivato un ottimo drive da parte di Brock Purdy che ha riportato i 49ers in vantaggio, rispondendo al TD precedente di Kenneth Walker III, ma a quel punto la offense di casa si è nuovamente inceppata, non riuscendo a sfruttare il running game a dispetto del rientro di Christian McCaffrey e consentendo ai Seattle Seahawks di riprendere il possesso in tempo utile per imbastire il drive del definitivo sorpasso.
Una parte importante nella sconfitta dei 49ers è da attribuire sicuramente alle numerose penalità (ben 9 per un totale di 54 yards), molte della quali provenienti dalla Offensive Line, che hanno vanificato ottime azioni offensive che avrebbero potuto essere decisive per indirizzare il match.
Segnali dalla difesa
Dopo gli importanti cambiamenti avvenuti a ridosso della trade deadline, che hanno coinvolto prevalentemente il reparto Linebackers, con l’addio di Tyrel Dodson e Jerome Baker e l’arrivo di Ernest Jones IV, sembrano arrivare i primi risultati confortanti.
Il reparto difensivo è cresciuto nelle ultime due partite soprattutto in run defense, vero tallone d’achille della difesa di Seattle negli ultimi anni, riuscendo a contenere il rientrante Christian McCaffrey ed evidando i big plays che avevano contraddistinto le ultime settimane.
Inoltre, la difesa è riuscita a limitare anche il gioco aereo, tenendo i 49ers a sole 277 yard offensive totali nonostante la spina nel fianco Jauan Jennings, autore di una prestazione eccezionale con 10 catch e 91 yard totali più un TD.
In crescita anche Devon Witherspoon, autore di ben 3 difese sui passaggi, e Tyrice Knight, alla prima da titolare.
Per quanto riguarda i padroni di casa, l’infortunio occorso a Nick Bosa durante il terzo quarto è stato l’episodio che ha decisamente svoltato la partita, in quanto fino a quel momento la difesa dei 49ers aveva limitato molto bene la offense dei Seattle Seahawks e lo stesso Bosa era stato assoluto protagonista, con ben due Sack
Quando un giocatore difensivo atterra il quarterback dietro la linea di scrimmage.
” href=”https://www.huddle.org/glossary/sack/” data-gt-translate-attributes=”[{” attribute=”” tabindex=”0″ role=”link”>sack e altrettanti QB hits.
La sua mancanza ha probabilmente destabilizzato l’intero reparto, che ha perso un leader indiscusso non riuscendo a sopperire e diminuendo quindi la pressione sul QB.
Nuova OL ancora da rodare
Oltre al cambiamento avvenuto in difesa, l’altro reparto ad aver subito un restyling imponente è la sgangherata Offensive Line dei Seattle Seahawks, soprattutto dopo l’improvviso ritiro di Connor Williams, avvenuto a metà settimana per ragioni personali.
A prendere il suo posto Olu Oluwatimi, che era stato addirittura relegato a terza scelta ad inizio stagione e che si è ritrovato invece titolare a pochi giorni dal match, fornendo una prestazione senza infamia e senza lode.
Anche il rientro di Abe Lucas non è stato semplice, in quanto il numero 72 era reduce da un anno di stop dopo l’infortunio e la successiva operazione al ginocchio e non ha giocato l’intero match, facendo staffetta con Jerrell per riprendere gradualmente la forma e la confidenza con il campo.
Sono arrivati altri 4 sack, ben 7 QB hits e il running game ha sofferto per tutta la durata del match, totalizzando sole 94 yards, 29 delle quali provenienti da scramble di Geno Smith nel game winning drive.
La situazione in division
Le vittorie di Rams (28-22 @Patriots) e, appunto, dei Seattle Seahawks hanno estremamente compattato una classifica che vede ancora in testa gli Arizona Cardinals con un record di 6-4 (in bye questa settimana) seguiti dal trio Rams, Seahawks e 49ers, tutti con un record di 5 vittorie e 5 sconfitte.
La prossima settimana vedrà lo scontro tra Cardinals e Seahawks al Lumen Field, con la speranza che il tabù casalingo venga sfatato proprio come si è chiuso il filotto di sconfitte consecutive contro i 49ers.
Per i Rams e i 49ers le sfide non saranno agevoli, in quanto arriveranno a Los Angeles i Philadelphia Eagles, mentre Shanahan e compagnia voleranno a Green Bay per affrontare i Packers, reduci dall’ennesima vittoria (rocambolesca questa volta) contro i Chicago Bears.
La NFC West non ha di fatto un vero padrone, ma l’impressione generale è che chiunque vinca la division non abbia, almeno per il momento, grosse speranze di fare un lungo percorso ai playoff.
Ma siamo ancora a Novembre…