” href=”https://www.huddle.org/glossary/sack/” data-gt-translate-attributes=”[{” attribute=”” tabindex=”0″ role=”link”>sack), poco meno del doppio del tempo di possesso ed una maggior percentuale di conversioni al terzo down.
Ed infatti hanno vinto i Rams.
È stata una partita molto particolare, nella quale i Rams hanno faticato inizialmente come è ormai costante in questa stagione, ed hanno giocato un primo quarto abbastanza inguardabile sia in attacco che (meno) in difesa, ed infatti dopo la prima frazione di gioco erano proprio i Patriots ad essere in vantaggio, guidati da un ispirato Drake Maye che riusciva a trovare i buchi buoni nella secondaria difensiva di Los Angeles, che quest’anno è un spesso la croce ed ogni tanto la delizia della difesa gialloblu.
I Patriots sembravano in grado di condurre il gioco, costringendo i Rams ad un paio di three-and-out e rendendo quasi inefficace la pressione portata dal front seven sul proprio quarterback. Stafford regalava una pessima prestazione, come ormai troppo sovente accade quest’anno, e tutto sembrava portare ad una partita fotocopia di quella con Miami della scorsa settimana.
Nel secondo quarto, però, Stafford perdeva la pazienza, forse intuendo i mugugni dei tifosi non solo sugli spalti ma anche davanti ai televisori di tutti gli Stati Uniti ed oltre, e faceva vedere che non era affatto avviato verso il declino come si sente sempre più spesso dire.
Improvvisamente la linea gli dava tempo per lanciare, i ricevitori riuscivano a trovare qualche spazio, anche perchè la difesa di New England iniziava a mostrare tutti i propri limiti, e Stafford iniziava a giocare in maniera più proficua.
Saranno 295 le yard su passaggio a fine partita, con ben 4 TD pass e zero intercetti: numeri che non si vedevano da tempo e che permettevano ai Rams di mettere la freccia e superare in corsa i Patriots, che non riuscivano più ad essere efficaci in attacco, dovendosi accontentare di qualche Field goal